L’ultimo capitolo della storia dell’Occidente in quanto storia del nichilismo si chiama concetto dionisiaco della vita. L’espressione nomina quell’orizzonte, tanto terribile quanto controintuitivo, in cui il divenire - dedotto come totalità (Nietzsche) -, essendo appunto il Vero, non può esser declassato a mezzo, dovendo esser invece assunto come scopo. Altro è infatti dire sì al divenire per tentare di dominarlo, altro - tutt’altro! - è invece tentare di dominarlo per dirgli di sì -, e cioè non per contrastarne l’inesauribile potenza, ma per celebrarla e intensificarla. Che significa vivere conformemente a tale prospettiva? In prima istanza significa imbattersi - dal punto di vista della tradizione - nel territorio dell’Orrore. Di cui il saggio intende portare alla luce il volto, rintracciandolo in alcuni grandi pensatori - Dostoevskij, Leopardi, Heidegger, Sartre -, celebrandone infine la portata incontenibile in Nietzsche, il cui pensiero non è a fondamento del nazifascismo non già perché non vi abbia nulla a che fare, bensì perché - per quella radicalità che conduce a ciò che noi esplicitiamo come concetto dionisiaco della vita - èpeggio! (O l’Atroce che sogna di coagularsi in una forma, contraddice la propria essenza infinita).
Fabio Farotti ha pubblicato i seguenti libri: Giovanni Gentile. Il problema della religione nell’attualismo, Loffredo, Napoli (1999); per l’editore Pensa Multimedia di Lecce: Senso e destino dell’attualismo gentiliano (2000), Gentile e Mussolini. La filosofia del fascismo (2001); Studio sulla metafisica gentiliana (2002); Sulla pedagogia del futuro (2002); Sviluppi della pedagogia gentiliana. Paideia Nichilismo Tecnica (2005); Il pensiero pedagogico di G. Rayneri (2006).