"La differenza sessuale sarebbe l’orizzonte di mondi di una fecondità ancora non avvenuta". L’esplorazione di questi luoghi possibili dell’io, generati dalla potenza creatrice del corpo e dischiusi all’avvento imprevedibile dell’altra/o, è la traccia direttiva della ricerca di Luce Irigaray, filosofa e psicoanalista, la più rigorosa e autorevole teorica della differenza di genere. Il libro enuclea gli snodi fondativi del suo pensiero: dal rapporto dialettico con la psicoanalisi lacaniana alla rilettura del mito platonico della caverna, dalla riflessione sui corpi e il limite in Aristotele e Lévinas alla rivisitazione dell’Antigone hegeliana. Il taglio interpretativo scelto mira ad approfondire il testo irigaraiano attraverso la ricostruzione comparativa dei luoghi filosofici con cui esso si confronta: l’analisi delle figure del luogo e della femminilità in Lacan, Nietzsche, Heidegger e l’ipotesi derridiana di una sessualità plurale e nomadica. Ne emerge il profilo di un pensiero che interroga la modernità attraverso la proposta di un nuovo modello etico, uno spazio sensibile e liminare in cui l’alterità femminile denegata possa giungere alla parola e la differenza non sia più faglia di conflitto e intraducibilità dei mondi e dei linguaggi.
Gabriella Stanchina è nata a Trento nel 1972. Si è laureata in filosofia presso l’Università Cattolica di Milano con una tesi sul pensiero di Luce Irigaray. Vive e lavora a Milano.
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