Geografia dell’espressione
Città e paesaggi del terzo millennio
In che senso possiamo dirci moderni? Se davvero siamo parte di un presente soggetto ad un molteplicità di trasformazioni, ebbene è proprio questo divenire — le soglie del cambiamento — che dev’essere interrogato. La geografia dell’espressione propone un’approccio, una pedagogia che chiama in causa le nostre capacità creative, di resistenza e di mutazione che riguardano il mondo—ambiente, il mondo che noi siamo. Diversamente da altri statuti disciplinari che hanno voluto gelosamente custodire una sorta di primato metafisico teso a stabilire e a codificare la realtà, la geografia dell’espressione si produce su di un piano di immanenza, essa è attraversata dai flussi dei saperi, dei corpi, dei linguaggi. Così, la Rivoluzione urbana di Mike Davis si configura come il paradosso che nell’oggi ci riguarda più da vicino, poiché la perimetrazione degli spazi, i flussi delle comunicazioni modificano il nostro stesso essere, le pratiche quotidiane del nostro esistere.
Interventi e saggi di M. Davis, M. Canevacci, C. Cerreti, G. Dematteis, G. de Spuches, U. Fadini, V. Gravano, V. Guarrasi, M. Neve, M. Sernini, A. Terranova, T. Villani.
Intertesti poetici di F. Romanò.